Descrizione
Sorta come casale nel contado di Borrello, deriva la prima parte del toponimo dal latino FERULETUM (da FERULA, ‘canna’), avente il significato di ‘piantagione di ferule’. Sul finire del XII secolo, l’imperatore Enrico IV la concesse alla cattedrale di Messina, alla quale appartenne fino alla fine del Seicento. Di qui la specificazione “della Chiesa” aggiunta alla prima parte del nome, nel 1816. Acquistata dal nobile casato dei di Frangia, che la tennero col titolo di marchesi, entrò successivamente a far parte dei possedimenti dei Toraldo.In seguito rientrò nel contado di Borrello, restando assoggettata alla signoria dei Pignatelli d’Aragona di Monteleone fino all’abolizione del feudalesimo. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima tra le università del cosiddetto governo di Laureana di Borrello e poi tra i comuni del circondario facente capo a questo centro, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni. L’attuale assetto territoriale risale alla metà dell’Ottocento, quando le venne riunito Plaesano, staccato da Galatro. Già gravemente danneggiata dai terremoti della prima metà del XVII secolo e della seconda del XVIII, fu colpita anche dai sismi del principio del Novecento. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola.